Un docente di ragioneria e contabilità aziendale ma poi – soprattutto – di strategie di impresa, veneziano e milanese a un tempo, per decenni seduto nei consigli di amministrazione di imprese di successo (Chase Gemina, Carraro, De’ Longhi, Autogrill, Benetton): questo è Giorgio Brunetti, già professore di economia aziendale a Ca’ Foscari e alla Bocconi.
Sotto molti profili, il suo è un tipico caso di mobilità sociale negli anni del “miracolo economico” veneto, che si svolge non nelle periferie manifatturiere tante volte raccontate da studiosi e giornalisti, ma in ambito accademico e professionale.
Figlio di un infermiere e di una sarta che lavorava in casa, entrambi veneziani, si diploma ragioniere, poi, quasi per caso, imbocca gli studi universitari grazie all’aiuto di una zia e di un lavoro part-time all’interno di Ca’ Foscari. Infine, nei primi anni Sessanta, si getta nell’avventura universitaria e nella consulenza aziendale. Dopo aver incontrato quasi tutti i protagonisti della crescita industriale del Veneto, da Benetton a Del Vecchio, da Carraro a De’ Longhi, in questi ultimi anni Brunetti ha volto il suo sguardo alla ricostruzione di questa storia di successi imprenditoriali, come da ultimo nel volume del 2015, “Fare impresa nel nord-est”.