«Ogni uomo civile è tenuto a sapere che Auschwitz è esistito, e che cosa vi è stato perpetrato: se comprendere è impossibile, conoscere è necessario» (Primo Levi)
Costruito a tempo di record nel 1940 adattando e ampliando una caserma polacca, Auschwitz evolve in pochi anni da campo di concentramento e di lavoro, a campo di sterminio, soprattutto di ebrei ma anche di zingari, prigionieri di guerra russi, dissidenti, omosessuali, testimoni di Geova ecc. Questo saggio, sulla base di documenti d’archivio, processi, memoriali e testimonianze ricostruisce la vitra quotidiana nel lager sin dai primi giorni del suo funzionamento: l’organizzazione gerarchica, l’uso di criminali comuni come kapo, le selezioni, le frustate e le punizioni, la fame, il lavoro spossante e la macchina industriale dello sterminio. Così come appare la macchina organizzativa delle camere a gas e l’uso di altre forme di eliminazione diretta; viene messa in luce la rete di resistenza all’interno del campo, il gergo dei deportati, il destino terribile delle donne, dei bambini e degli adolescenti. Un capitolo infame della storia umana, un viaggio in un universo di abiezione che sembra impossibile, eppure è stato.