Capace di esprimere con acuta intensità la sofferenza del vivere, Vitaliano Trevisan è scrittore, drammaturgo ed attore. La sua ricerca spazia dalla scrittura di romanzi e racconti, a quella di testi per il teatro ed il cinema, sviluppando importanti collaborazioni come quelle con Toni Servillo e Matteo Garrone.
Si è imposto al pubblico ed alla critica con I quindicimila passi (2002), romanzo che ha per protagonista un uomo la cui esistenza è lacerata da fobie e comportamenti ossessivo-compulsivi. Successivamente con Shorts (2004), una raccolta di racconti, lo scrittore offre al pubblico un resoconto crudo della vita di provincia, dove regna un ‘progresso’ inteso però come deriva e sradicamento della persona.
Colpisce nelle sue opere l’asprezza ed al tempo stesso la sobrietà attraverso la quale egli narra il malessere, la condizione umana. E’ stato detto di lui che abbia scritto le cose più lucide e feroci su Vicenza e sul Nord-Est, sul paesaggio violato, sullo sviluppo cieco, sulle ansie e le manie di chi vive in provincia in una condizione alienante ed alienata.
Vitaliano è riuscito come forse nessun altro a descrivere le nevrosi del Veneto contemporaneo.